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Roma, la Locanda dei Girasoli riapre e lancia la ‘cena sospesa’. “Siamo tutti in difficoltà, ma qualcuno più degli altri”

Il locale alla periferia di Roma, dove lavorano 14 ragazzi con sindrome di Down, conferma ancora di più la sua vocazione solidale. Con un’iniziativa dedicata chi, un pasto al ristorante, non può permetterselo

Il futuro incerto, le attese decisamente ridimensionate da costi e spazi imposti dalla sanificazione e dalle distanze di sicurezza. Una riapertura con molte incognite per i ristoratori già in ginocchio da due mesi di stop ma, nonostante i conti in rosso, c’è chi ha deciso di ripartire regalando attimi di “normalità” a chi non può ancora permettersi di consumare un pasto fuori casa.

Parte da questa consapevolezza l’idea della cena sospesa, promossa dalla “Locanda dei girasoli”, il locale in via dei Sulpici al Quadraro, dove lavorano 14 ragazzi con la sindrome di Down: “Il 22 maggio riapriremo le porte del ristorante ai nostri clienti – dice Enzo Rimicci, presidente della locanda – ma con una novità: il pasto sospeso per aiutare chi è in difficoltà e per far vivere a un amico una serata diversa”. Il tutto nel rispetto delle misure anticontagio: “Su 130 posti ne utilizzermo solo 45 – spiega il presidente della locanda – almeno fino al 26 maggio, quando arriveranno i divisori. A quel punto ne metteremo altri 30”.

Perché di cene sospese ce n’è sempre bisogno, soprattutto in questo momento: “Siamo tutti in difficoltà, ma qualcuno più degli altri”, ne è consapevole Rimicci. Sarà anche per questo che l’iniziativa lanciata da appena 24 ore ha già avuto riscontro positivo: “Sono 5 le cene sospese prenotate per venerdì 22 – dice soddisfatto – Ieri sera una signora mi ha chiamato e ha pagato un pasto a due amici in difficoltà, un’altra invece non ha indicato nessun nome, ha delegato noi per scegliere a chi offrirla”. Alla Locanda, intanto, è tutto pronto: distanze garantite di due metri tra un tavolo e l’altro e gel disinfettante in ogni postazione.

Anche i ragazzi hanno i volti coperti dalla mascherina e le mani dai guanti monouso: “Sono ligi e desiderosi di ricominciare”, dice Rimicci, intento in queste ore a stampare l’autocertificazione che le famiglie dovranno compilare prima di sedersi a tavola. Sicurezza fa rima con professionalità ma soprattutto con solidarietà. Anche per questo i prezzi calmierati, una delle attrattive della Locanda restano una costante: “Antipasto, primo e secondo mediamente vengono 20 euro a persona – spiega Rimicci – Ma per dare il via all’attività chiusa da mesi per il lockdown cucineremo per lo più antipasti casarecci, fritti e pizze. Il menu ristorazione slitta ancora”. Non a tutti i beneficiari della cena sospesa sarà dato sapere chi ha offerto loro il pasto. A fine serata, infatti, riceverenno una pergamena al posto del conto con su scritto il nome della locanda e la foto dei ragazzi: “Sarà allora – spiega Rimicci – che potranno alzarsi senza pagare”.

La voglia di aiutare il prossimo è tanta, come il desiderio di farlo con discrezione: “Speriamo soprattutto di andare incontro a chi non ha i soldi per mangiare fuori, ma per l’imbarazzo lo tiene celato. Così pensiamo invece di aiutarli senza esporli”. La cena sospesa potrà essere prenotata per mail (info@locandadeigirasoli.it) e consumata dalle 19, 30 alle 23, dal martedì alla domenica. “Aspetto di vedere i volti dei clienti segnati dalla stanchezza distendersi in un sorriso – conlcude Rimicci – Noi ce la metteremo tutta, soprattutto i ragazzi: sono dei combattenti

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