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GREENME:La Locanda dei Girasoli: chiude il ristorante di Roma che ha dato lavoro a tanti giovani con sindrome di Down

Riferimento:https://www.greenme.it/lifestyle/costume-e-societa/locanda-dei-girasoli-ristorante-ragazzi-down-chiude/

La Locanda dei Girasoli, un ristorante gestito da ragazzi con sindrome di Down e disabilità cognitive a Roma, è costretto a chiudere a causa delle promesse non mantenute di Regione e fondazioni che dovevano occuparsi di ristrutturare l’immobile

Ricordate la Locanda dei Girasoli? Si tratta di qualcosa di più di un semplice ristorante, è infatti un locale gestito da una cooperativa di ragazzi affetti da sindrome di Down e disabilità cognitive. La Locanda offre loro non solo un lavoro, ma anche un ambiente accogliente dove poter esprimere le proprie capacità e sentirsi parte di una comunità.

Insomma, un esempio di inclusione sociale, un’esperienza che ha dimostrato che, con le giuste opportunità e il sostegno adeguato, le persone con disabilità possono dare il loro prezioso contributo.

Più di una volta questa bella realtà, che si trova a Roma, ha avuto difficoltà ma è sempre riuscita in qualche modo a ripartire. In questi giorni però, con un comunicato, La Locanda dei Girasoli ha annunciato la chiusura. 

https://www.instagram.com/p/C6JnHi5riBj/embed/captioned/?cr=1&v=14&wp=500&rd=https%3A%2F%2Fwww.greenme.it&rp=%2Flifestyle%2Fcostume-e-societa%2Flocanda-dei-girasoli-ristorante-ragazzi-down-chiude%2F#%7B%22ci%22%3A0%2C%22os%22%3A1956%7D

È lo stesso comunicato a riepilogare un po’ la storia più recente della cooperativa: era luglio del 2022 quando alla Locanda dei Girasoli fu consegnato, dall’Ater, un immobile in via Taranto 54, sequestrato a Forza Nuova (che lo aveva occupato abusivamente).

Quel momento sembrava il culmine di un sogno: una nuova opportunità per continuare un’esperienza ventennale nell’inserimento lavorativo di ragazzi con sindrome di Down e disabilità cognitive. Per 18 famiglie, significava guardare al futuro con speranza, con la certezza di offrire dignità ai propri figli.

L’edificio era in pessime condizioni ma era stata fatta una promessa ben precisa dalla Regione e da alcuni fondazioni che si sarebbero dovute occupare della ristrutturazione. Come si legge nel comunicato:

Tuttavia, dopo due anni, nulla è cambiato. Nessuno si è attivato per contribuire al restauro, il cui costo è di circa 400.000 euro. La nuova cooperativa, che ha accettato l’arduo compito di portare avanti questo progetto, non dispone dei fondi necessari. Tutte le richieste di aiuto sono rimaste senza risposta. Abbiamo lasciato il sogno per trovarci nel buio totale, e ora l’ATER, vedendo che non riusciamo a recuperare l’immobile, chiede la restituzione. Questo sarà il giorno 30 aprile ore 11,00 in cui tutto è cominciato: via Taranto 54. Riconsegnare le chiavi rappresenta una sconfitta per tutti, nessuno escluso.

Non ci sono parole, come giustamente sottolineano i gestori della locanda, rimane solo l’amarezza di promesse non mantenute e di aver abbandonato al proprio destino una bella realtà.

Quando una società che si definisce inclusiva perde di vista questi valori, è difficile credere che le parole spese siano parte di una vera strategia per risolvere i problemi dei ragazzi disabili. Tuttavia, nonostante tutto, noi continueremo. Abbiamo una missione che non possiamo abbandonare: nessuno deve essere lasciato indietro.
Proseguiremo con altre attività che permetteranno ai nostri ragazzi attuali e a quelli futuri di essere parte integrante della comunità. Ringraziamo con affetto tutti coloro che ci sostengono in questo momento, assicurando loro che continueremo nel nostro impegno per la civiltà, verso quelle persone troppe volte dimenticate.

Non possiamo che essere più d’accordo e ci auguriamo davvero che, anche stavolta, qualcosa si muova per far sì che La Locanda dei Girasoli continui ad esistere.